Traumi al menisco

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Il menisco è una struttura molto utile per il nostro ginocchio: ne abbiamo due e servono per ammortizzare e stabilizzare ulteriormente questa nostra articolazione così complessa. 

Spesso andiamo in ambulatorio preoccupati perché nel referto della risonanza magnetica si evidenzia una lesione del menisco e non sappiamo come sia stato possibile anche in assenza di trauma.

In effetti queste nostre strutture si possono rovinare e lesionare anche senza giocare a calcetto o pallacanestro perché, come tutti gli oggetti sulla faccia della terra soggetti alla forza di gravità, sono sottoposti a usura. Le fibre delle quali sono costituiti si allentano e si sfaldano col passare del tempo e cominciano a perdere le loro capacità benefiche diventando un vero e proprio corpo estraneo.

Ci sono due rischi:

  • lesione dei menischi, in modo acuto, e cioè con una distorsione per un trauma spesso sportivo
  • degenerazione dei menischi, ossia l’usura. 

Quali sono i sintomi?

In caso di lesione, la sintomatologia è violenta con dolore, ginocchio immediatamente gonfio e blocco meccanico dell’articolazione.

Quando si tratta di usura, la sintomatologia è più lenta con formazione di liquido più lenta. 


Riabilitazione del legamento crociato

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Prima di tutto sfatiamo i falsi miti, sia in senso negativo che positivo, sul periodo di riabilitazione dopo un intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore. 

Sempre più spesso sui social media si vedono immagini o filmati di calciatori che, il giorno dopo la riabilitazione, riescono a salire delle scale o a palleggiare col pallone.

Sono però diseducativi perché la maggior parte dei pazienti operati non ha le cosce di un calciatore, ossia dotate di una muscolatura così ipertonica e ipertrofica da poter costituire un vero e proprio tutore intorno al ginocchio operato. 

La riabilitazione va eseguita molto lentamente e seguendo dei tempi che sono dettati dalla biologia perché, se si precorrono troppo i tempi, il risultato è quello di un mancato attecchimento dell’impianto e del fallimento dell’intervento.

Come si interviene sul legamento crociato?